Aspetti salienti delle statistiche internazionali BRI
Nel primo trimestre 2013 le attività transfrontaliere delle banche dichiaranti alla BRI sono rimaste sostanzialmente invariate, sotto l'influsso di due tendenze divergenti. In primo luogo, la diminuzione degli impieghi interbancari (in particolare verso l'area dell'euro) è stata in larga misura compensata dall'aumento di quelli nei confronti del settore non bancario. In secondo luogo, la flessione del credito alle economie avanzate si è contrapposta a una crescita di quello a favore dei mutuatari nelle economie emergenti, specie Cina, Brasile e Russia. Di conseguenza, la quota del credito interbancario alle economie emergenti ha raggiunto un massimo storico. Tale andamento si iscrive in una tendenza di lungo periodo: in Asia e in America latina, in particolare, i paesi sono stati generalmente meno colpiti dalla crisi finanziaria internazionale.
Le banche giapponesi sono tornate ad affermarsi come principali fornitrici di credito transfrontaliero a livello mondiale. In questa veste si avvalgono sempre più delle loro dipendenze estere, mentre la quota di attività transfrontaliere contabilizzate in Giappone è andata calando. L'espansione internazionale degli istituti nipponici è stata finanziata in larga parte da fonti nazionali.
Le società finanziarie e non finanziarie dei mercati emergenti hanno soppiantato quelle delle economie avanzate in qualità di principali emittenti di titoli di debito societari nei centri finanziari offshore. L'impennata delle loro emissioni si deve principalmente ai prenditori di due soli paesi, Cina e Brasile. Il collocamento di obbligazioni attraverso entità controllate con sede nei centri offshore permette a questi emittenti di raggiungere una base di investitori che avrebbe difficoltà a investire localmente.