IV. Il debito e il ciclo finanziario nazionali e mondiali
I cicli finanziari incorporano le interazioni fra le percezioni del valore e del rischio, l'assunzione di rischio e i vincoli finanziari, interazioni che, alimentandosi a vicenda, generano fasi alterne di espansione finanziaria (boom) e contrazione finanziaria (bust). Tali cicli tendono a essere molto più lunghi dei tradizionali cicli economici. I vari paesi si trovano attualmente a stadi assai diversi del ciclo finanziario. Nelle economie più colpite dalla crisi del 2007-09 le famiglie e le imprese hanno iniziato a ridurre il debito, ma in molti casi esso rimane elevato in relazione al reddito. Varie economie meno colpite dalla crisi si trovano invece a uno stadio avanzato di pronunciati boom finanziari, e appaiono pertanto vulnerabili a una recessione patrimoniale nonché, in alcuni casi, all'eventualità di gravi turbative finanziarie. La crescita delle nuove fonti di finanziamento ha inoltre modificato la natura dei rischi. In questa seconda fase della liquidità globale le imprese delle economie emergenti stanno attingendo in misura crescente ai mercati internazionali, correndo così il rischio di perdere accesso al finanziamento al primo segnale di difficoltà. Più in generale, esiste la possibilità che i paesi si trovino a un certo punto prigionieri di una trappola del debito: cercando di stimolare l'economia con tassi di interesse bassi, incoraggiano ulteriormente l'assunzione di debito, finendo per aggravare il problema che volevano risolvere.